E’ un piccolo gioiello ascrivibile al genere ‘fantasy’ il video realizzato dai compagni di classe Lucrezia e Daniele.

In meno di dieci minuti, ambientando la loro storia nel magico castello britannico di Hogwarts – proprio laddove Harry Potter giocava a Qudditch – hanno creato un fitto dialogo di ‘botta e risposta’ sull’illuminismo, che lascia stupiti. Lei, Mademoiselle in cerca di segreto aiuto per prendere il massimo dei voti nel compito assegnato dalla professoressa babbana, lui Monsieur Diderot che si materializza nel volto di un ritratto presente in un quadro del castello.

I due parlano – sottovoce, per non destare troppo nell’occhio al custode – della ragione come unico strumento di conoscenza, di metodo sperimentale, di deismo, della nascita della stampa, dei diciassette volumi dell’Enciclopedia. Ma anche di sovrani illuminati, salotti e persino di separazione dei poteri, come se l’attualità dei grandi fosse entrata in quel video a loro insaputa.

Guarda il video di Lucrezia e Daniele: https://bit.ly/3dkM1ix

Dietro le quinte di un lavoro tanto originale quanto ben realizzato c’è l’idea altrettanto folgorante della loro insegnante di italiano, storia e geografia in Secondaria, Irene Coerezza, che sta proponendo un modo nuovo di approcciare la materia.

“Con la scuola a distanza – afferma – i ragazzi sono coinvolti in misura decisamente maggiore nella loro libertà e responsabilità, perché hanno capito che il successo del proprio apprendimento dipende ora in parte molto grande da loro. Così, arrivata al ‘periodo dei lumi’, ho proposto loro di intervistare i personaggi dell’epoca e da li far emergere i concetti chiave del periodo. Ne sono nate idee sorprendenti, molto curate, cui io mi sono limitata solo a controllare la correttezza di domande e risposte prima di dare il via libera alla loro fantasia”.

Che non è del resto mancata nemmeno a Sofia, seduta ad un tavolino del salotto di casa davanti al fuoco del camino a rispondere alle domande del papà Filippo, eccellente nel sostenere la parte del giornalista del periodico ‘Pensiero libero’ che le chiede conto di scoperte, concetti e scienziati del ‘riformismo illuminato’.

“Quando ti accorgi – prosegue l’insegnante – che gli alunni superano lo scoglio del dovere e dell’obbligo di svolgere un compito e invece si muovono con libertà e autodeterminazione, la soddisfazione è grande. Del resto anche per noi ci sono aspetti interessanti dello ‘smart working’ nella gestione della professione. Molto più personali e costanti ora i contatti con i singoli studenti, ad esempio, in un rapporto che è cresciuto in maturità. Ma anche la necessità di andare all’essenziale, insistendo meno sulla quantità dei compiti e proponendo invece le questioni davvero fondamentali da imparare. Noi stessi stiamo imparando molto”.

Una scuola nuova, che si industria, impegna e diverte.

Tanto che, dopo le interviste, Irene Coerezza ha in programma nelle ore di italiano addirittura un book-trailer, frutto delle presentazioni in modalità audio-video delle schede dei romanzi proposti agli alunni delle classi seconde.

“La tecnologia – conclude – stimola a pensare e realizzare prodotti belli, oltre che formalmente corretti. Quando i ragazzi compiono questo salto di qualità, il mattone su cui tutto l’impianto si regge è ben posato”.

E pazienza se Mademoiselle Lucrezia a malincuore non può accettare l’invito finale dell’amico Daniele-Diderot perché deve prepararsi sulla verifica di pozioni del giorno dopo.

Sulla ‘Gazzetta del profeta’ la notizia delle loro imprese è già stata segnalata ai lettori, certamente la copia del giornale andrà a ruba.

Seveso, 4 maggio 2020

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