Grande incontro venerdì 28 Aprile per le Quarte e le Quinte della Primaria! Il nuovo Phileas Fogg del giro del mondo in mille giorni senza aerei si chiama Claudio Pelizzeni e quando è venuto a trovarci abbiamo potuto fargli tantissime domande! Ormai sappiamo tutto dei suoi paesaggi, monumenti, persone, squadre, cibi e soprattutto animali preferiti!!
Quando è nata la tua passione per viaggiare?
La mia passione per viaggiare con lo zaino in spalla è iniziata in Australia dieci anni prima di iniziare il mio viaggio intorno al mondo. Poi col tempo è cresciuta così tanto da lasciare la mia routine di lavoro e realizzare il mio sogno di fare il giro del mondo senza aerei!
Come hanno reagito i tuoi genitori quando hai detto che saresti partito?
Mia mamma si è messa a piangere, mio papà ha capito subito che non stavo parlando del giro del mondo ma si stava parlando della mia felicità!
E’ stato difficile farsi capire in giro per il mondo?
Sono partito che sapevo bene l’inglese, adesso lo parlo meglio e nel frattempo ho imparato anche spagnolo e portoghese.
Che mezzi di trasporto hai usato?
Treni, treni merci, bus, passaggi in macchina, carrozze, navi. Ho attraversato l’Oceano Pacifico sulla nave cargo mercantile e il viaggio è durato 26 giorni, durante il quale ho scritto parecchie pagine di quello che è diventato il mio libro!
Qual è la difficoltà più grande?
Tecnicamente essere legato all’insulina, perché sono diabetico. Da quando ho nove anni devo farmi 4 iniezioni al giorno per sopravvivere. Però quello che ho patito di più è stata la mancanza della famiglia, anche durante le festività!
E ora sei felice? Adesso che hai realizzato il tuo sogno ne hai un altro?
La felicità l’ho toccata tante volte, ma è come un orizzonte che sempre si sposta e che non va mai tenuta solo per sé! Per questo chissà che un giorno possa costruire una famiglia…
L’insegnamento più grande che ti ha lasciato questo viaggio?
Non smettere di credere ai sogni che senti in fondo al tuo cuore perché, se si è pronti a lottare, i sogni si possono realizzare!
E ora una domanda alle maestre: Perché organizzare un incontro così?
Appassionarsi e desiderare sono i nostri nodi formativi ed è stata un’occasione per conoscere una storia particolare mossa da una passione chiara e un desiderio grande, quello della felicità!