Appare sullo schermo della L.I.M. in classe IV alla terza ora di sabato 27 Febbraio, con l’aspetto di chi si è svegliato da poco, i capelli ancora spettinati, e siede davanti alla webcam del suo laptop; alle spalle, un quadro appeso al muro bianco. Si chiama Davide Gerosa, è originario di Monza e da subito colpisce la sua giovane età: infatti ha solo 27 anni, sta studiando astrofisica relativistica a Cambridge ed è in collegamento via Skype poiché in questo momento si trova a 1372 chilometri da Milano (un modo mai sperimentato prima di sfruttare la Lim!). È stato invitato dalle professoresse di fisica con l’intento di rispondere alle nostre domande sulla recente scoperta delle onde gravitazionali e con la speranza (non vana) che ci lasciassimo affascinare da questa materia a cui la maggior parte degli studenti del liceo è tanto avversa.
Einstein parla delle onde gravitazionali nella Teoria della Relatività Generale e ne ipotizza l’esistenza, ma la stupefacente coincidenza è che, a cento anni esatti dalla sua ipotesi, ne è stata rilevata la presenza e accertata l’esistenza! Le onde permettono di guardare al cielo con uno sguardo completamente diverso da prima, come se gli astrofisici avessero trovato un nuovo punto da cui osservarlo e, di conseguenza, avessero la possibilità di vedere cose mai viste: sbalorditivo!
Ero partita prevenuta, con l’idea (permettetemelo) che sarebbe stata “una noia mortale”, perché con la fisica ho un rapporto conflittuale da qualche tempo, ma ammetto in tutta sincerità che sono rimasta colpitissima da questo ragazzo, dall’entusiasmo con cui ci ha esposto la questione al punto che mentre spiegava per un attimo ho pensato: “voglio fare astrofisica”! Ora non vi dirò che quest’incontro ha cambiato la mia vita e che andrò realmente a fare astrofisica, ma di sicuro adesso ho il desiderio di guardare alla realtà come Davide, con curiosità e passione.
Martina Ceriani