Incontrare il testo con la lettura espressiva

Nell’ambito dello studio dei Promessi Sposi, i ragazzi di Seconda Liceo quest’anno hanno intrapreso un percorso di lettura espressiva guidato dall’attore Matteo Bonanni.

Stanno conoscendo I promessi Sposi, che innanzitutto è un’opera d’arte, e come tale parla di noi e può accompagnarci nel cammino di conoscenza di noi stessi. Manzoni, nel suo romanzo, ha saputo trovare la forma perfetta per comunicarci questa nostra umanità.

La lettura espressiva è un metodo privilegiato per entrare a fondo in un’opera: permette di cogliere come ogni parola sia misurata, come venga utilizzato un ritmo diverso in base al sentimento provato dai personaggi; ma anche di avvicinarsi alla vicenda e ai personaggi finché essi, e insieme ad essi Manzoni, non ci diventino familiari.

Certo che la lettura espressiva costa anche fatica: è un esercizio che ha le sue “regole”, dall’apertura della bocca, alla postura, all’uso di un certo tono di voce, all’accentazione delle parole più significative all’interno della frase; richiede continui tentativi e la pazienza di ascoltare il testo e di “entrarci” fino ad immaginare scena e azione.
Eppure è una fatica che vale la pena fare! Ci insegna a far parlare Manzoni, ad abbattere i muri tra noi e l’opera, ad attenuare i nostri pregiudizi. È un percorso che ci porterà a una familiarità speciale con il testo, che – perché no? – potrà perfino diventarci amico!

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