Martedì 17 maggio due ragazzi di Seconda Liceo, Luca Lanzarini e Miriam Di Napoli, hanno tenuto una lezione straordinaria agli alunni della Scuola Primaria. Tutto è iniziato a novembre, quando un gruppo di maestre ha chiesto di poter partecipare a un corso d’aggiornamento sulla didattica della storia. La loro coordinatrice ha accolto il loro desiderio di approfondire soprattutto il programma della storia greca e romana. Il pensiero è andato alla prof.ssa Vergani , preside del liceo, e già da tempo relatrice di corsi di formazione per ragazzi e insegnanti. È nato così un percorso di aggiornamento, che è sfociato in una revisione della programmazione del percorso didattico e a chiusura del percorso di storia della Primaria, due studenti del Liceo hanno tenuto una lezione sull’Editto di Costantino agli alunni di quinta elementare.
A dicembre, infatti, gli studenti di Seconda Liceo avevano letto il testo imperiale alla luce di una serie di contributi di Padre Francesco Braschi: ne era venuto un lavoro prima personale e poi collegiale di analisi approfondita, corredata di note, dell’Editto del 313. È stato quindi semplice invitare, da parte delle maestre, alcuni alunni del liceo a illustrare il lavoro ai bambini di quinta: l’esito è stato un grande incremento di attenzione e curiosità.
Luca era un po’ emozionato per il fatto di insegnare davanti a quella che era stata anche la sua maestra! “Prima di incominciare la lezione, le maestre di quinta ci hanno riferito che i bambini non avevano ancora fatto l’argomento nello specifico, ma sembravano molto colpiti dalle persecuzioni dei cristiani. Per questo hanno deciso di farci esporre l’Editto di Costantino” Miriam è rimasta colpita dal comportamento dei bambini: “È incredibile quante domande siano uscite durante quell’ora di lezione. I bambini non danno niente per scontato e ti costringono a entrare in ogni dettaglio della storia e di farti tu per primo più domande.” Anche per loro l’esperienza di dover esporre è stato un passo avanti nella conoscenza.
“Ho toccato con mano che per insegnare non basta sapere l’argomento, ma ascoltare tanto chi hai davanti, perché sono le domande che ti fanno a metterti alla prova!”
“Ora l’Editto di Milano è “ un fatto reale”, è più concreto. Fare lo sforzo di trasmettere dei concetti semplici mi ha costretto a immaginare tutta la vicenda, ripercorrendola in ogni particolare”